mercoledì 7 ottobre 2009

Amori non corrisposti



Penso che non riuscire a far apprezzare un film, dalla persona che amiamo, sia un dolore terribile. E' come aprirsi, rivelare una parte di sè delle più remote e a volte insospettabili, e non trovare terreno fertile. Condividere un film è un dono. E' passare delle emozioni, un pezzo della nostra vita reale e immaginaria. Non penso che si debba per forza avere gli stessi gusti, anzi le relazioni migliori nascono dalla diversità e dall'arricchimento reciproco che questa comporta; ma penso che, per amore, bisognerebbe perlomeno cercare di capire perchè un film significhi tanto per l'altro; quale parte di sè vi risieda, quali proiezioni della sua anima lo illuminano. Lo si può amare anche se lo si detesta, perchè vi si riflette la persona più importante della nostra vita.
Ricordo ad esempio che, nei miei vent'anni, era questo il rapporto che mi legava a Wim Wenders; detestavo i suoi film, non mi sono davvero mai appartenuti, ma il mio ragazzo lo adorava e io guardavo ogni pellicola con gli occhi dentro lo schermo, alla ricerca di segreti da carpire, della chiave per comprendere il suo spirito sfuggente e anarchico. Nel bianco e nero di Wenders c'era l'ombra nascosta della persona che amavo.
Un film che non riusciamo a regalare è un amore non corrisposto.

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